La sedia Pigreco di Tobia Scarpa

Sedia Pigreco_Tacchini_Tobia Scarpa

L’architetto e designer Tobia Scarpa ha progettato la sedia Pigreco nel 1959: è stato il suo primo progetto di mobili, nato dopo aver terminato gli studi di architettura presso l’Università di Venezia, pertanto, la sedia è il risultato delle prime intuizioni giovanili del designer.

La sedia è stata ora messa in produzione da Tacchini, un’azienda a conduzione familiare i cui cataloghi includono icone di mobili rieditate del design italiano di artisti del calibro di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Gianfranco Frattini e Umberto Riva.

Pigreco di Tobia Scarpa segna il debutto delle opere del designer all’interno delle collezioni Tacchini. La nuova sedia rimane fedele al design originale, con nuovi materiali e finiture per adattarsi agli spazi domestici contemporanei. La struttura in legno è disponibile in noce canaletto e frassino.

Volevo creare un senso di spazio”, dice Scarpa del suo design originale per la sedia Pigreco. Per questo motivo scelse un triangolo come base della sedia, proprio per la sua natura “dinamica”, forma che si intravede come struttura portante sotto la seduta.

Tuttavia, osserva, il triangolo aveva un “difetto integrale” pertanto per garantire la stabilità della sedia, Scarpa ha giocato con il concetto di sedia a quattro gambe, sperimentando la geometria per ottenere un pezzo che consiste nell’intersecare forme triangolari e semicircolari.

L’elemento distintivo del design sono le “gambe gemelle” dello schienale, separate da uno stretto spazio vuoto e unite attraverso un ingegnoso incastro in legno che offre resistenza strutturale alla sedia.

In particolare lo schienale si posiziona direttamente sugli elementi portanti, assumendo una forma curva e avvolgente. Ha la forma di un grande corno e la seduta semicircolare è un cuscino piatto, rivestito in pelle o tessuto.

Un aspetto formalmente complicato da pensare ma, in realtà, facile da realizzare attraverso l’unione di cinque strati di legno curvati che non solo consentono una prestazione tecnica difficilmente realizzabile in altro modo, ma allo stesso tempo conferiscono un visibile e firma grafica decorativa.

Il concept della sedia, spiega Scarpa, è tanto complicato quanto semplice da concepire per la mente umana: una combinazione essenziale di geometrie e linee che si intersecano in perfetto equilibrio.

La sua silhouette mostra l’approccio di Scarpa al mobile come architettura in miniatura, l’influenza dei suoi studi visibile in tutto il design.

Dopo tanti anni, la guardo e […] per me, personalmente, nulla è cambiato. Secondo me non sento il bisogno di esprimere se esiste un “migliore” o un “peggiore”, per me è sempre la stessa sedia”. Tobia Scarpa

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