Di primo acchito non si capisce bene che cosa possa essere questo strano oggetto: difficile pensare invece, che davanti abbiamo una lampada iconica dall’aspetto assolutamente fantascientifico.
Si chiama Ruspa ed è stata ideata da Gae Aulenti per Martinelli Luce nel 1967-68 ed ora, viene rimessa in produzione dopo un periodo nel quale si poteva trovare solamente usata nelle varie aste o appositi mercatini.
Il nome ne suggerisce la genesi: l’ispirazione alla designer viene osservando un braccio di un escavatore nell’intento di compiere delle lavorazioni in un cantiere.
Inoltre, la combinazione del movimento verticale del braccio e la testa della lampada ricordano chiaramente quello della macchina operatrice dal quale prende il nome.
Il risultato è straordinario, assolutamente scultoreo e del tutto inedito.
Di una bellezza mozzafiato, Ruspa è riconosciuta come essere uno studio sul futurismo segnando nel contempo, l’inizio del movimento italiano di design cosidetto space era tra il 1968 e il 1972.
Realizzata in metallo laccato bianco, è presente nei vari musei internazionali; una volta posizionata in casa, ne cattura lo spazio diventandone protagonista indipendentemente dalla versione che possedete: con un braccio e due riflettori girevoli o con quattro bracci e otto riflettori girevoli.
Le lampade di Gae Aulenti non sono mai “solo lampade” ma “composizioni spaziali”, progetti tridimensionali che poi in una seconda farse diventano oggetti per illuminare.
Inizialmente sono sculture e solo dopo entra in gioco la funzione ed è per questo motivo che Gae Aulenti non ha mai strizzato l’occhio al minimalismo.