La lampada da terra Bul-Bo di Gabetti e Isola

Bul-Bo è una lampada da terra creata tra il 1968 e il 1971 dai designer Gabetti e Isola Studio Isola (Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Guido Drocco, Luciano Re) per illuminare gli spazi del Centro Residenziale Olivetti di Ivrea (Torino).

Figlia del clima di “ribellione agli schemi” che, nella seconda meta? degli anni ’60 del Novecento, ha lasciato un’impronta indelebile nei costumi, a più di 50 anni di distanza manifesta ancora tutto il suo anticonformismo.

 Non è una lampada fissa ma grazie alla particolare base, è possibile inclinare lo stelo, facendogli assumere diverse posizioni, in questo modo, è  perfetta per i diversi usi: lampada da lettura, lampada da lavoro per la scrivania o punto luce simile a una lampada a sospensione.

Non è una lampada fissa anche nel senso che può essere posizionabile a piacere grazie alla maniglia con cui si può spostarla anche se i suoi 25 chili di pietre in granuli, nel sacco della zavorra non sono propriuo indifferenti.

 Grazie alla sua base in ecopelle la cui forma ricorda un bulbo (da cui prende il nome) o una cipolla – come affermano gli stessi designers – riempita all’interno di granuli di marmo, nasce come un oggetto giocoso, esilarante e quasi irriverente.

Nella parte superiore è presente una “bandiera” in alluminio con la sagoma dell’originale lampadina a incandescenza, ora sostituita da una sorgente LED. In questo modo, è sempre presente, il riferimento alla vecchia lampadina.

Un oggetto geniale nella sua semplicità e profonda contemporaneità che Axolight ha scelto di proporre anche in una variante caratterizzata dal rivestimento in tessuto della base (abbandonando l’originale in ecopelle), rendendo la lampada “colorata”.

Un oggetto esteriormente fedele alla sua forma originale, ma in grado di assolvere la sua funzione illuminante in maniera contemporanea: l’utilizzo di nuove tecnologie (a cominciare dalla luce LED con dimmer) e nuovi materiali costruttivi più performanti rispetto a quelli di un tempo ci consegnano pienamente rispettata l’essenza, la filosofia gioiosa e insieme funzionale del progetto.

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