Il centrotavola Opus di Guido Venturini

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Nata nel 1921 come “Officina per la lavorazione della lamiera in ottone e alpacca, con fonderia”, Alessi si è sempre distinta per l’alta qualità dei suoi prodotti. In quasi un secolo di storia, l’azienda si è progressivamente evoluta fino a diventare una delle principali “Fabbriche del design italiano”, capace di applicare la propria competenza ed eccellenza nella gestione del design a molteplici tipologie di prodotto.

Aperta al cambiamento e allo sviluppo internazionale, Alessi ha allo stesso tempo un forte legame con le tradizioni e il bagaglio culturale del suo territorio e continua ad essere sinonimo di oggetti artigianali prodotti con l’ausilio di macchine.

La missione di Alessi è ora quella di tradurre la sua ricerca della più avanzata qualità culturale, estetica, progettuale e funzionale in produzione di massa. I prodotti di design sono il risultato della costante conciliazione tra arte e industria, dell’“immensità del potenziale creativo” e delle esigenze del mercato.

L’azienda è impegnata in un approccio progettuale in cui l’espressione più avanzata della creatività internazionale è sempre in equilibrio con i desideri del grande pubblico. Alessi è stata descritta come una “Fabbrica dei Sogni”, che utilizza i suoi prodotti per realizzare i sogni delle persone, fornendo loro l’Arte e la Poesia che cercano.

Tra le icone del design che ha a catalogo, c’è pure Opus: un meraviglioso centrotavola di dimensioni generose 60 x 34 cm x H 7,5 cm disegnato da Guido Venturini nel 2015. La forma, particolarmente elaborata trasmette leggerezza ed eleganza e di certo non passa inosservato anche per via della particolare trama con la quale è costituito.

Infatti, Opus è realizzato in metallo traforato e ricorda, i lavori in merletto: sono proprio stati i pizzi in tessuto e al modo in cui le cuciture si intrecciano dentro e fuori ad ispirare Guido Venturini nella progettazione di questo sofisticato articolo. Nel particolare, è stata la passione di sua madre per l’uncinetto e gli aghi ad ispirarlo.

Ricorda Guido Venturini: “Quando ero piccolo, seduto accanto a lei sul divano, ho imparato le basi dell’uncinetto […] Solo più tardi ho iniziato ad apprezzare i decori, i ricami e le modanature, primitive, popolari, medievali o classiche, che si sposano così bene con le ricche pergamene del nucleo. Quando Alessi mi ha chiesto di lavorare su un traforo in metallo, ho iniziato disegnando e sperimentando con l’inchiostro di china, tanti pennelli e carte diverse, dalla carta di riso al cartoncino. Seguendo la mia mano, ho visto emergere forme e ricami diversi. Ho seguito questa disposizione naturale, facendo scorrere il pennello.

Un oggetto straordinariamente bello dotato di una forma “reticolare” che genera un bordo smerlato attorno al piatto concavo, che contribuisce tra l’altro a mantenere la frutta aerata e fresca.

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