La Range Rover di Spen King e David Bache

Dopo aver scritto della Land Rover Serie 1 qui, non si può non scrivere di un altro mito assoluto: la Range Rover.

Una storia particolarmente interessante contraddistingue questo veicolo meraviglioso, apparso per di più in un’epoca in cui l’industria automobilistica della Gran Bretagna viveva il suo momento meno fortunato.

Progettata nel corso di molti anni come 4×4 da collocare a metà strada tra l’utilitaristica Land Rover e il modello più sontuoso della casa automobilistica, la Range Rover possedeva l’incredibile potenza e leggerezza del motore V8 3500 cc, progettato dalla Buick e già impiegato nella berlina Rover SD1, un telaio in acciaio a sezione rettangolare e una carrozzeria semplice, in alluminio imbullonato.

L’estetica del veicolo nacque dal lavoro del team ingegneristico, che annoverava Spen King e David Bache (progettista della carrozzeria): lo stesso gruppo di designer a cui si deve la suprema bellezza di questo veicolo di rilievo mondiale in precedenza aveva disegnato la disastrosa Austin Maestro, incredibilmente brutta.

La Range Rover si affermò immediatamente come molto diversa dalla maggior parte delle auto della Leyland (eccezione, naturalmente, della Mini), e fu immediatamente ben accolta.

Questo potente mezzo a quattro ruote motrici, spartano ma elegante, era considerato anche un mezzo da città di tendenza e fini per competere con il mercato delle auto di lusso e delle berline.

La Range Rover, uno dei veicoli più influenti mai disegnati, segnò la nascita di un genere nuovo, oggi definito con un termine statunitense SUV (sports utility vehicle).

La Range Rover deve parte del suo successo alla tecnologia da purosangue della Land Rover, già affermata a livello mondiale, a cui aggiunse livelli di comfort e ricercatezza fino a quel momento mai associati ai veicoli 4×4.

L’estetica massiccia ed elegante si traduceva in un’auto capace di circolare con disinvoltura per le vie cittadine come pure sui sentieri di campagna, e la si incontrava e si incontra ancora, nelle tenute di campagna come nelle zone di edilizia popolare.

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