I tavolini Mono di Konstantin Grcic

«I raccordi sono risolti con una grande chiarezza, grazie a metodi di costruzione elementari e all’impiego dei materiali così come sono forniti dall’industria».

Questa descrizione, che accompagnava le immagini di un paio di tavolini in profilato di ferro che ai giunti sostituivano delle semplici curvature, si riferiva a Frate e Cugino, due tavoli disegnati negli anni Settanta da Enzo Mari per Driade.

Konstantin Grcic progettò i suoi tavolini Mono tenendo a mente la semplicità delle soluzioni che Enzo Mari aveva escogitato per questi e altri design.

Tale metodo rientrava nel più ampio ambito del dibattito legato alla produzione discontinua e alla scelta di materiali e rifiniture.

Grcic dal canto suo non era interessato a raggiungere forme definitive, ma era alla ricerca di un procedimento che, coniugando i metodi di produzione discontinua con la semplicità dei materiali e della costruzione, permettesse di ottenere prodotti di alta qualità a costi contenuti.

SCP, produttore e rivenditore, realizzò alcuni dei primi pezzi delle collezioni di designer oggi affermati, tra cui Grcic.

Mentre le sue prime opere per la SCP erano realizzate quasi esclusivamente in legno e si basavano più apertamente su forme archetipiche, i tavolini Mono sono diversi, in quanto rappresentano l’intenzionale allontanamento dal legno a favore dei metalli e sono stati il primo lavoro consapevolmente pensato come parte di una famiglia di prodotti.

Offrendo solo una vaga indicazione della loro funzione, i tavolini non hanno una sagoma vincolante, e sono il consapevole risultato di un approccio in cui l’estetica della forma non è che il risultato di una scelta di materiali, metodi di produzione e semplicità.

I tavolini Mono offrono una serie di superfici utilitaristiche che nascono dalle varie pieghe di lamina di metallo sabbiato monocromatico.

Ciascuna delle quattro colonne è unita tramite una semplice saldatura a un ripiano piegato, e resta tesa, come pronta all’uso, il che conferisce ai tavolini un tocco inaspettato che Grcic ancora oggi trova divertente.

Realizzati esclusivamente in grigio opaco, l’unico colore che Grcic era capace di concepire, i tavolini si prestano a una mobilità casuale e possono essere disposti in diverse configurazioni, impiegati a più scopi ed essere riposti in diverse parti della casa, con soddisfazione di chi li usa e del loro designer.

A catalogo SCP, prezzo circa 300,00 euro.

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