La sedia Diamond di Harry Bertoia

Harry Bertoia aspirava a creare sedie che permettessero agli occupanti di “sedersi sull’aria“, e usava dire: «Se osservate queste sedie, vi accorgerete che sono fatte in massima parte di aria, come sculture l’aria passa attraverso di esse».

La sedia Diamante soddisfa il suo obiettivo grazie a una seduta realizzata in filo d’acciaio appoggiato su sottili gambe di tondino.

Bertoia, arrivato negli Stati Uniti nel 1930, era studente alla Cranbrook Academy of Art nel Michigan, quando nel 1939 vi conobbe Charles Eames.

Nel 1943 accettò un posto di lavoro offertogli nello Studio degli Eames, e collaborò alla progettazione dei loro mobili, in particolare alla sedia di fil di ferro appartenente alla collezione classica di Eames.

Nel 1950, dopo aver lasciato Eames, Bertoia iniziò a lavorare a tempo pieno alla scultura, ma fu convinto dai suoi amici conosciuti alla Cranbrook, Florence Knoll e suo marito Hans, a creare ciò che più desiderava, fossero scultura o mobili.

Il primo frutto del suo impegno fu la sedia Diamante, parte di una serie di sedie e panchine create da Bertoia per Knoll, e presentata nel 1952.

La sedia Diamante non poteva essere semplicemente costruita: doveva essere scolpita.

È forse la sedia con la forma più improbabile che esista e a prima vista può apparire perfino poco accogliente e invitante, ma una volta che ci si accomoda, ci si sente trasportare dal desiderio di Bertoia di sedersi sull’aria.

Con la tecnica di saldatura per resistenza, tuttora utilizzata per la creazione delle parti strutturali, Bertoia prima curvò a mano i fili e poi li collocò nella maschera di assemblaggio per saldarli.

Il processo era estremamente semplice e dava risultati eccellenti. La sedia è altrettanto comoda anche senza cuscino e appare ancor più una scultura.

Assolutamente senza tempo per stile e forma, tanto che potrebbe perfino soddisfare la maggior parte dei criteri di ecocompatibilità imposti ai design contemporanei, la sedia Diamante è leggera, e ciò la rende facilmente trasportabile, mentre i suoi materiali ne agevolano la manutenzione.

La sua forma pare sfidare la logica, e risulta utile tanto al chiuso quanto all’aperto, in sintonia con qualsiasi ambiente.

Richard Schultz, noto per la sua Leisure Collection, aiutò Bertoia nella progettazione: il risultato è una sedia che, sfidando la sua stessa storia resta uno degli esempi più raffinati del design americano della metà del secolo.

A catalogo Knoll, prezzo 1200,00 euro.

La Diamond Lounge Chair di Harry Bertoia per Knoll International