La “cosalità” intesa come capacità di raggiungere l’essenza profonda di un oggetto, la sua vera ragione di esistere è prerogativa costante nei migliori progetti di design. Si può dire che un oggetto raggiunge la sua “cosalità” quando rappresenta e sintetizza quel certo gesto, quella certa operazione per la quale è stato pensato e creato: assume cioè un valore simbolico, diventa un archetipo della sua categoria.
Un design archetipico, capace di cogliere l’essenza dell’oggetto: semplice, come il gesto di rompere le noci.
Ma quanto difficile da raggiungere!
Uno dei designer più attenti alla ricerca della “cosalità” è stato Enzo Mari: niente di superfluo o di gratuitamente decorativo nei suoi progetti ognuno dei quali ha un suo senso preciso, quasi calvinista, alla ricerca dell’essenza della tipologia presa in esame, come in questo caso il gesto, mutuato da una officina meccanica, di girare una vite a farfalla avvitandola fino al punto di schiacciare la noce.
“Comincio a lavorare per negazione e via via vado per eliminazione. II mio sistema di disegnare consiste nel far decantare, nel cercare di eliminare tutto ciò che è inutile o falso“
Quello di Enzo Mari nei confronti della società dei consumi è un atteggiamento critico senza paragoni nello scenario del design internazionale, pure così sfaccettato. Le sue critiche ci hanno sempre fatto bene, mi sono state preziose per correggere periodicamente l’ago della nostra bussola, quello che anche nella tempesta dovrebbe indicare sempre il nord.
Questo schiaccianoci, disegnato da Enzo Mari nel 1998, è prodotto da Alessi e rappresenta un progetto inedito del designer. E’ prodotto in acciaio inossidabile 18/10 lucido ed è adatto a rompere i gusci di tutti i tipi di frutta secca: la pressione esercitata dal vitone sul guscio permetterà di romperlo facilmente.
