Il mouse di Douglas Engelbart

La prima versione dell’ormai arcinoto dispositivo di puntamento, a quattro anni di distanza da quando si era iniziato a Iavorarci sopra, si presentava come un oggetto voluminoso, con un unico tasto, e due rotelline perpendicolari le une alle altre, la cui rotazione si traduceva in un movimento lungo un asse del piano.

Era stato messo a punto da Douglas Engelbart, laureato in ingegneria elettronica all’Università statale dell’Oregon.

Sono trascorsi ormai molti anni dal fatidico 1968, quando il mouse fu presentato a migliaia di professionisti dell’elettronica all’Istituto di Ricerca di Stanford, California, e non è azzardato ritenere che insieme all’uso dell’interfaccia grafica, proprio ad esso si debba buona parte del successo riscosso dai personal computer per uso domestico.

Dopo il debutto fra gli addetti ai lavori, il mouse fu perfezionato nel Centro di Ricerca Xerox a Palo Alto, in particolare con l’introduzione del meccanismo a pallina rotante in sostituzione delle rotelline, e di alcune migliorie estetiche utili dal punto di vista commerciale.

Il mouse venne infine presentato al pubblico nel 1981 come parte della Xerox Star Workstation e in seguito, nel 1984, l’Apple Macintosh lo rese quanto mai popolare, vendendolo insieme ai primi computer a uso domestico.

Malgrado sia causa di debilitanti sindromi del tunnel carpale, sinoviti e problemi alla cuffia dei rotatori, la sua invenzione è sommamente influente, il mouse di Engelbart ha condotto a molte più aggraziate interpretazioni sotto forma di tavolette grafiche, trackball, pointing stick e touchpad, come quelli integrati nei laptop.

Tuttavia gli studi hanno continuato a dimostrare che il mouse supera per prestazioni tutti questi dispositivi alternativi.

Da quando è stato creato, è stato reinventato in una molteplicità di forme e si è andato evolvendo dall’originaria forma più o meno simile a una scatoletta all’aspetto ergonomico che tutti conosciamo.

Il mouse è uno dei dispositivi più comunemente adoperati nella nostra epoca e si cerca costantemente di migliorarlo, di rendere superiori le sue prestazioni e la sua interazione con i computer.

Le versioni odierne sono senza fili e generalmente fanno uso di tecnologie ancora più raffinate agli ultrarossi o bluetooth.

Oltre al mouse Douglas Engelbart ha messo a punto innumerevoli altri sistemi interattivi di uso comune, e che facilitano la comunicazione e il lavoro, come le finestre, gli schermi sdoppiati per le teleconferenze, i cosiddetti hypermedia e le attività di gruppo.

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