La sedia Butaque di Clara Porset

Il sedile profondo e inclinato della sedia Butaque di Clara Porset conferisce a questo mobile un’autentica aria di grandiosità.

Eppure insieme all’aspetto nobile, la sedia è caratterizzata da un’ammirevole economia di linee che la rende dichiaratamente moderna.

Clara Porset, nata a Cuba ma naturalizzata messicana, ideò la sedia Butaque dopo approfondite ricerche nella storia della cultura latina-americana.

In Messico la Butaque era stata introdotta nel XVI secolo dagli spagnoli, che si pensa abbiano ideato questo particolare stile basandosi su un sedile in uso presso le culture antiche.

La affinata Butaque di Porset si basa dunque su un design dall’antico lignaggio.

La storia personale di Clara Porset è intricata quasi quanto quella della Butaque le cui origini rimangono ancora oggi incerte.

Studiò negli Stati Uniti e in Europa (nel 1933 provò ad iscriversi alla scuola del bauhaus ma, poiché questa era sull’orlo del collasso fu indirizzata al Black Mountain College in South carolina) e studiò arte, decorazione ed architettura.

Quando nel 1936 tornò in Messico, si accinse ad inaugurare uno stile di design più professionale, a livello nazionale.

Lavorando a stretto contatto con numerosi architetti, stabilì alcuni sistemi di riferimento per inquadrare la cultura messicana e rendere merito ai suoi designer.

In particolare Porset, lavorò molto per Louis Barragan, per il quale creò mobili su misura per le sue case.

Per via di questa stretta collaborazione e del fatto che ancora oggi la Butaque di Porset appare in molte case di Barragan, molti attribuiscono a lui il designer della sedia.

Anche se l’opera di Porset è oggi molto conosciuta negli Stati Uniti, a metà del XX secolo il suo nome era molto noto a New York.

Per un certo periodo, la sedia Butaque, della quale Porset sviluppò diverse versioni, fu distribuita anche dalla Artek-Pascoe.

Il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a Manhattan, ne ordinò in passato un certo quantitativo, ma fabbrica e produttori rimangono curiosamente sconosciuti.

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