La Mercedes 300 SL di Friedrich Geiger

La Daimler-Benz, società capogruppo della Mercedes, risentì pesantemente della seconda guerra mondiale: alla fine del 1945 sia la fabbrica di Untertürkeim sia lo stabilimento di Sindelfingen, dove si producevano carrozzerie, erano quasi interamente distrutti.

L’anno successivo la compagnia produsse solo 214 veicoli, per lo più furgoni e camioncini.

Il modello 300 SL nacque per l’ambizione della Mercedes di tornare alle proprie origini, ovvero al settore delle auto da corsa.

Quando finalmente nel 1954 potè iniziare a circolare sulle autostrade pubbliche, questo purosangue da corsa di fatto definì i parametri stessi della categoria delle “supermacchine”.

Elegante e affidabile secondo la migliore tradizione del marchio, la 300 SL era soprattutto estremamente veloce.

Il suo costo esorbitante, che la rendeva accessibile soltanto ai più ricchi, sembrava più che giustificato dall’abbondanza di innovazioni tecniche ed estetiche che presentava.

Ogni aspetto del suo design, la fascia e i profili in alluminio anodizzato e l’assenza di decorazioni e sporgenze, risponde a un criterio, la volontà di nascondere le giunture del cruscotto o una migliore raggiungibilità del motore.

La 300 SL fu la prima auto prodotta in serie e con un motore a quattro tempi ad avere un sistema di carburante a iniezione.

Il suo motore a tre litri aveva una potenza di 215 hp e raggiungeva la velocità massima, decisamente notevole, di 250 chilometri orari.

La 300 SL era eccezionale per via del suo design compatto, per cui superava tutte le auto del suo tempo, ma ancora più importante era il suo telaio, leggero e spazioso, dietro come davanti.

Impossibilitata a ricorrere a normali portiere, la Mercedes-Benz escogito per il 300 SL un’apertura detta “ad ali di gabbiano”, in cui le portiere si aprono verso I’alto, sollevandosi da cerniere fissate sul tetto.

La conquista principale fu però forse quella di riuscire a dare un’impressione di omogeneità tra portiere e carrozzeria, tanto che le “ali” (che assursero immediatamente allo stato di icona), sembrano essere un elemento originario del design, ideato per caratterizzare la macchina, anzichè rappresentare una soluzione adottata in un secondo tempo per risolvere un problema di carrozzeria.

Grazie alla 300 SL la Mercedes-Benz tornò a riaffermarsi come potenza formidabile nel settore delle auto sportive del dopoguerra, e da allora la casa automobilistica ha sempre mantenuto tra le sue serie un modello chiamato SL, anche se forse nessuno di questi e mai riuscito a uguagliare l’originale.

Andrew Frankel, un critico di motori, ha scritto sul Sunday Times che “le ali di gabbiano hanno data origine alla più ambita categoria di auto mai esistita. E non e stata semplicemente la prima: a mezzo secolo di distanza resta ancora una delle migliori”.

La Mercedes 300 SL di Friedrich Geiger

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