La sedia Purkersdorf di Josef Hoffmann e Koloman Moser

Questa sedia, ideata da Josef Hoffmann e Koloman Moser, fu progettata per l’ingresso del Purkersdorf Sanatorium alla periferia di Vienna, un elegante centro di cura in stile termale per le classi agiate.

Il centro era stato progettato da Josef Hoffmann e dalla Wiener Werkstätte, ed era un luogo dove si serviva la cena agli ospiti in abito da sera in grandi sale da pranzo, alla presenza di famosi personaggi dell’epoca, tra i quali Arnold Schönberg, Gustav Mahler e vari rappresentanti della nobiltà internazionale.

Hoffmann e Moser dipingevano spesso i mobili di bianco, cosa assolutamente insolita fino alla fine del XIX secolo. Molti designer dell’epoca, compreso Charles Rennie Mackintosh, erano affascinati dall’idea di creare un ambiente intero e coeso, nel quale interni, arredi e architettura si integrassero reciprocamente, accentuando ancor più I’effetto complessivo dell’edificio.

Questa sedia, un cubo pressochè perfetto, è il complemento ideale per la qualità fortemente lineare sia dell’architettura sia della decorazione di interni del Sanatorium.

L’uso del bianco e del nero, e del disegno geometrico, accentua inoltre l’impressione di ordine e di calma che ci si attende allorchè si entra in una casa di cura.

La geometria decisa alla base della struttura di questa sedia suggerisce razionalismo e incoraggia alla contemplazione, mentre l’uso del bianco riflette la seduzione contemporanea per le nuove idee in tema di igiene.

La Josef Hoffmann Foundation concesse il diritto esclusivo di riproduzione di questa sedia alla Franz Wittmann Möbelwerkstätten, dalla quale Ia sedia Purkersdorf è prodotta dal 1973.

Sia Moser sia Hoffmann appartenevano al movimento della Secessione viennese, un gruppo che ambiva a sostituire uno stile più preciso, più pulito e meno borghese alla ridondante decorazione dell’Art Nouveau.

L’austera architettura del Sanatorium, dagli esterni essenziali, contrasta con gli interni caratterizzati da decorazioni e dettagli che come il disegno in bianco e nero utilizzato per iI sedile,  che esemplifica una presa di distanze totale dagli stili troppo ornati dell’Art Nouveau e dell’epoca vittoriana.

La casa di cura è passata per le mani di parecchi proprietari, alla morte del suo costruttore Victor Zuckerandl andò ai nazisti, e quando le proprietà degli ebrei furono espropriate arrivò nelle mani dell’esercito russo che ne ricavò un ospedale per i propri soldati.

In seguito, poco alla volta, è stato restituito alle famiglie originarie. L’edificio si trovava però ormai in uno stato di totale decadenza dopo essere stato anche saccheggiato: nel corso degli anni si susseguirono numerosi tentativi di recupero, completamenti accantonati nel 1975, quando fu abbandonato una volta per tutte.

Nel 2003, infine, il Sanatorium è stato discretamente restaurato, e oggi è usato come casa  di riposo per anziani e al suo interno conserva ancora gli arredi originali.

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