Franco Albini

BIOGRAFIA

Franco Albini nasce a Robbiate (Como) nel 1905.

Nel 1929 si laurea in Architettura presso ii Politecnico di Milano e collabora inizialmente con lo studio Ponti-Lancia.

Nel 1931 apre il suo studio a Milano con Giovanni Palanti e Riccardo Camus. Nel 1933 partecipa alla V Triennale, con Pagano alla Mostra dell’abitazione e con Camus, Masera e Palanti a quella dell’arredamento.

Nel 1934 e nel 1935 cura l’allestimento dei padiglioni INA e degli stand della Parma alla Fiera di Milano e, sempre nel 1934, quello della Sala dell’aerodinamica alla Mostra dell’aeronautica.

Organizza la Mostra dell’abitazione alla VI Triennale nel 1936. Nel 1937 progetta con Palanti una serie di mobili smontabili per la Parma.

Nel 1940 partecipa alla VII Triennale allestendo una sezione della “Mostra del criteri della casa d’oggi“.

Nel 1949 inizia il sodalizio con i Fratelli Poggi di Pavia per la costruzione dei suoi mobili.

Nel 1951 presenta alla IX Triennale la sedia Luisa, cui verrà assegnato il premio La Rinascente Compasso d’Oro nel 1955. Dal 1952 Franca Helg associata al suo studio.

Nel 1963 progetta con la Helg e Bob Noorda la segnaletica della linea 1 della metropolitana milanese, Compasso d’Oro 1964. Muore a Milano nel 1977.

 

FRANCO ALBINI DESIGNER

Alla IX Triennale di Milano del 1951 Franco Albini presenta alcune ideazioni nella sezione dedicata ai mobili sperimentali:

Mentre per la nuova generazione, rappresentata esemplarmente e con grande vigore creativo da Marco Zanuso“, annota Vittorio Gregotti, “i processi produttivi sono una fonte di ispirazione formale piuttosto che una strettoia da superare, costituiscono un elemento di incentivo, uno strumento per la messa in discussione del mondo razionalista che sembra chiuso in un rigore moralistico, privo d’accesso al mondo dello scambio che sopravviene, per Albini ciò che importa è proprio il rigore morale del metodo e lo sfruttamento dei processi tecnologici, in quanto prova della razionalità e delle coerenze tra forma e funzione come modi di strutturazione dell’oggetto“.

Esemplari le poltrone in giunco realizzate da Pierantonio Bonacina “vera e propria rifondazione moderna dell’antico modo artigianale nel trattamento di questo tradizionalissimo materiale” i mobili e la poltroncina realizzati dai Fratelli Poggi di Pavia.

Albini aveva sperimentato l’estrema perizia ebanistica di Ezio e Roberto Poggi in occasione dell’arredamento del rifugio Pirovano a Cervinia nel 1949.

La libreria LB7 di Franco Albini ora edita da Cassina

Il rigore del metodo finalizzato al conseguimento dell’eccellenza produttiva caratterizzerà ogni singolo pezzo della collezione Albini prodotta dai Poggi, nell’arco del lungo, ininterrotto, esclusivo sodalizio.

Alla X Triennale del 1954: “E’ soprattutto la sedia Luisa di Albini”, conferma Gregotti, “a rappresentare il momento più alto di questi anni nel cameo dei mobili. Ridisegnata infinite volte, a partire da un modello di tubo di ferro prodotto molti anni prima da Knoll, sembra il simbolo della ricerca paziente e ostinata di perfezionamento caratteristica del metodo Albini“.

La sedia Luisa di Franco Albini ora edita da Cassina

Alla sedia Luisa verrà assegnato nel 1955 il premio La Rinascente Compasso d’Oro.

Composta da tre elementi, indipendenti, tutti incastrati“, scrive Anty Pansera, “affinatà, per oltre un decennio, è la testimonianza della sapiente abilità artigiana dell’architetto, della sua raffinata conoscenza e capacità di scelta dei materiali: legni stagionati, sagomati e piccole sculture ad incastro gli attacchi, in ottone brunito perni e viti“.

Per Arflex Albini progetta nel 1955 la poltrona Fiorenza, tra le più belle riproposizioni all’epoca del tema bergère.

La poltrona Fiorenza di Franco Albini ora edita da Cassina

Per Arteluce di Gino Sarfatti, nel 1964, la sospensione modello 2050, dalla splendida calotta esterna in perspex satinato, e la tige cromata, la serie 141: lampade da parete o soffitto a luce diffusa.

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