La sedia Poly-Cor di Luigi Colani

Solo con l’avvento dei materiali plastici è stato possibile creare forme libere e fluenti come in questa poltroncina monogamba a calice.

Con i suoi progetti dalle forme irregolari Luigi Colani si opponeva alle linee dritte e sobrie del design moderno e ai suoi eredi.

Disegnata nel 1968 per la ditta Cor, rappresenta il risultato della fusione di un unico pezzo e il matrimonio tra una sedia di plastica con una gamba sola e quella di una sedia a sbalzo.

Sicuramente rappresenta la sedia in plastica più difficile da produrre all’epoca, tanto è vero che sono stati prodotti solo dieci pezzi in diversi colori, a causa del complesso procedimento costruttivo.

E’ per questo che la sedia non fu mai messa in produzione in serie.

La sedia ad asola modellata da una sola colata di Colani mette insieme l’idea della sedia di plastica a un piede solo (Saarinen) con quella di una sedia autoportante (Panton) ed è stata verosimilmente la sedia in materiale plastico di più difficile esecuzione mai realizzata.

Il sedile concavo si bilancia su una sola gamba, che confluisce nella base. Nonostante la difficoltà del procedimento tecnico ne risulta grazie al di segno ad asola un oggetto di estrema eleganza e ritmicità.

Lo stesso Colani commentava così la sua Poly-COR: “La sedia più complicata messa a punto in questi tempi. Un’ardita curvatura ad asola realizzata con tecnica iniezione in poliestere”.

Progetti di questo genere, nei quali si spingeva fino al limite la tecnologia, si ricollegano all’orientamento verso il futuro di quegli anni e alla fiducia nelle possibilità illimitate dell’epoca dei viaggi nello spazio.

 

La sedia Poly-Cor di Luigi Colani per Cor

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