Il divano Safari di Archizoom

Abbiamo già incontrato gli Archizoom qui, nei turbolenti anni sessanta, gli Archizoom hanno proposto un design radicale (Radical design) sfidando l’assolutezza del disegno industriale tradizionale, soprattutto quello che riciclava gli schemi del funzionalismo di matrice tedesca.

I loro lavori sono contraddistinti da una spiccata creatività, ironia e curiosità, segnando in modo indelebile il design italiano (e non).

Il gruppo che nel 1967 irrompe sulla scena col nome di Archizoom è formato da giovani architetti fiorentini: Branzi, Corretti, Deganello e Morozzi ed esordisce insieme agli amici del Superstudio (altro gruppo fiorentino) nella mostra Superarchitettura, a Pistoia.

Per Poltronova hanno disegnato il divano Safari, messo in produzione nel 1966 e prodotto fino al 1974.

Questo divano, venne pubblicizzato con una vera e propria chiamata alle armi: “un pezzo imperiale nello squallore delle vostre pareti domestiche. Un pezzo più bello di voi. Un pezzo bellissimo che non meritereste. Sgombrate il vostro salotto! Sgombrate anche la vostra vita!”.

E’ uno degli oggetti più rappresentativi della produzione del gruppo e del design radicale, spiazzante quanto a dimensione (gigante) e rivestimenti (al limite del kitsch), ha struttura in fiberglass e seduta in gommapiuma rivestita di peluche.

Visto dall’alto sembra una impronta di cammello, in realtà,  è formato da due solidi sovrapposti: quello inferiore è scavato secondo un profilo circolare, quello superiore secondo una linea ondulata.

Safari è una seduta multipla il cui schienale presenta un profilo ondulato, i suoi caratteri sono decisamente kitsch, disturbanti e decisamente distruttivi.

Un varco frontale permette l’accesso al vano centrale, dove si consuma un improbabile rito tribale.

Due piantine di palma ne delimitano gli angoli. Inoltre, seduta, schienale e tappeto sottostante sono rivestiti in finta pelle di leopardo, quanto di più kitsch poteva essere scelto.

Safari s’impone di proposito come volgare, nel senso di fintamente lussuoso, appariscente, spettacolare e pacchiano. Il “Paese sera” lo presenta come «un trofeo di caccia, un trono, un sogno esotico».

La vera natura di Safari è però un’altra: è un vero cavallo di Troia.

Introdotto in un salotto, si comporta allo stesso modo. Si impone, si sovrappone e annienta ogni cosa. Un vero e proprio ordigno contro l’interno borghese, contro quegli intellettuali che credono nel buon gusto come salvataggio del mondo.

 

Il divano Safari degli Archizoom per Poltronova

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