La sedia LaLeggera di Riccardo Blumer

La sedia LaLeggera è come suggerisce il nome una sedia impilabile insolitamente leggera, composta da un telaio in legno massello al quale vengono applicati due sottili strati di impiallacciato, e le cui cavità sono riempite con resina poliuretanica.

La sedia sfrutta il potenziale dell’impiallacciato, un materiale (solitamente legno) utilizzato per coprire un altro materiale sottostante, di solito meno nobile.

Mentre il telaio in massello fornisce da solo forza sufficiente per sostenere il peso di una persona, il poliuretano previene il rischio che la sedia si imbarchi, una tecnica mutuata dalla costruzione delle ali per alianti.

Il telaio, in acero o frassino massello, può essere rivestito con vari tipi di legno, incluso l’acero, il frassino, il ciliegio o il wengé, oppure rifinito con uno strato di vernice dall’ampia gamma cromatica.

La seduta può essere in effetti interpretata come una rivisitazione del motto modernista “fedeltà ai materiali“.

Senza proclamare apertamente la tecnica con cui è realizzata né tentare di camuffarla.

La sedia LaLeggera suggerisce il comfort coniugando il vecchio e il nuovo, senza costringere l’utente a constatarlo coscientemente.

L’architetto e designer italiano Riccardo Blumer ha incentrato la sua carriera sull’esplorazione delle qualità della leggerezza, a un’idea di leggerezza fine a se stessa, che nelle sue parole “ha molto da esprimere“.

La sedia LaLeggera deve moltissimo al suo elegante predecessore, la leggerissima Superleggera di Gio Ponti del 1957.

La sedia è battezzata in suo onore, riproponendo il termine “leggera” nel senso di poco pesante, agile e svelta, come una sorta di omaggio alla sua progenitrice.

Mentre la Superleggera pesa appena 1750 grammi, la sedia LaLeggera è un pò più pesante, pur sempre una piuma, tuttavia, coi suoi 2390 grammi.

Ha vinto un Compasso d’Oro nel 1998, con grande sorpresa della Alias che, nonostante la propfonda dedizione al progetto, non aveva previsto una quantità di richieste tali da esigere l’allestimento di un apposito stabilimento produttivo.

I giurati che hanno assegnato il premio affermarono che “l’elemento più stimolante del progetto è la contrapposizione di materiali tradizionali per l’esterno e materiali tipicamente moderni per l’interno….il loro abbinamento ridefinisce in manioera efficiente i problemi di design volti all’ottenimento di un buon equilibrio tra tecnica e immagine“.

A catalogo Alias, viene proposta ad un prezzo di circa 450,00 euro.

 

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