La poltrona Embryo di Marc Newson

Il periodo vissuto da Marc Newson in un albergo sul lungomare di fronte alla spiaggia, immerso cultura dei surfisti, ha rivestito un ruolo fondamentale nella progettazione della poltrona Embryo.

All’età di soli venticinque annie senza alcuna formazione nel campo del design (aveva infatti preferito studiare gioielleria e scultura al College of the Arts di Sydney), Newson prese un materiale legato al mare, il neoprene utilizzato per le mute da sub, e diede forma al caratteristico design rosa brillante la cui forma organica ricorda un embrione, nome poi assegnato alla poltrona.

Si tratta di un perfetto esempio del suo stile precipuo: linee fluide e turgide che richiamano i film di fantascienza degli anni Settanta, abbinate all’integrazione di materiali industriali, per creare forme futiristiche e fortemente immaginative.

La poltrona originale è cambiata poco dal debutto avvenuto alta mostra Take a Seat allestita nel 1988 al Powerhouse Museum di Sydney.

Presenta ancora un corpo unico in poliuretano espanso, il cui schienale si assottiglia nella parte centrale prima di allargarsi nella seduta sostenuta da tre gambe in metallo tubolare.

La grande dote di Newson come appare in questo oggetto e in molti dei suoi lavori consiste nel servirsi di un materiale non previsto per la produzione di mobili e nel renderlo parte integrante del design, creando un linguaggio arguto e innovativo e contemporaneamente raffinato e sfarzoso.

A vent’anni dalla sua creazione la poltrona è tuttora prodotta, da Idée in Giappone e Cappellini in Europa e il suo aspetto è ancora fresco ed entusiasmante, caratteristiche tipiche del designer australiano, la cui ispirazione è debitrice di unagran varietà di stimoli.

L’infanzia trascorsa in albergo gestito dalla madre in riva al mare, circondato da futuristici oggetti del design come il Boby Trolley di Joe Colombo, la sua ammirazione per i grandi classici dell’automobilismo moderno come la Aston Martin DB5 e le Lamborghini degli anni Sessanta, la frequentazione dei favolosi set cinematografici creati da architetti dello schermo quali Ken Adam (responsabile del look futuristico del Dottor Stranamore e del Dottor No di James Bond) hanno ovviamente rivestto un ruolo speciale nella formazione del suo bagaglio immaginativo.

Da allora la sua creatività si è espressa in una vastissima gamma di oggetti dagli apribottiglie ai porta-carta igienica, dagli studi di registrazione agli interni del jet transcontinentale Falcon 900B.

A catalogo Cappellini in Europa, viene proposta ad un prezzo di circa 3.500,00 euro.

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