La poltrona di Warren Platner

La poltrona e il poggiapiedi di Warren Platner, che fanno parte di una collezione di nove elementi progettati per Knoll, richiesero un grande impegno tecnico, e non soltanto in ragione dell’innovativa costruzione in tondino di acciaio, ma anche per il dilemma ottico che la loro struttura presentava, rendendo di fatto questi mobili l’equivalente nel campo dell’arredamento dei quadri cinetici e colorati ispirati alla Op Art della metà degli anni Sessanta.

Platner giunse al design della poltrona e del poggiapiedi saldando a una struttura circolare una serie di tondini curvi e verticali, creando un effetto moiré analogo a quello ottenuto da Bridget Riley nelle sue tele dello stesso periodo, in cui il sovrapporsi di diversi moduli geometrici crea l’illusione di vibranti forme in movimento.

Prima di avvicinarsi a Knoll, Platner aveva condotto per tre anni ricerche nel campo della produzione di strutture in tondino d’acciaio, visitando fabbriche specializzate in griglie per ventilatori e carrelli per la spesa, e naturalmente sperimentando a sua volta.

Il moderno mantra che esigeva di combinare un design elegante e innovazioni tecnologiche era un aspetto centrale dell’approccio di Platner, che lo aveva messo a punto lavorando con i leggendari designer Raymond Loewy, Eero Saarinen e L.M. Pei.

Il tondino di acciaio era già stato sfruttato negli anni Cinquanta da designer come Charles e Ray Eames e Herry Bertoia: quest’ultimo aveva preceduto Platner alla Knoll.

Ma mentre l’emblematica sedia Diamond di Bertoia (di cui ho scritto qui) rappresentava soprattutto uno studio trasparente e scultoreo di spazio, forma e metallo, la poltroncina e il poggiapiedi Platner erano saldamente radicati nella funzionalità.

Una funzionalità sontuosa, con una lucida finitura in nichel e cuscini rossi in espanso sagomato, poggiati su basi imbottite di gommapiuma.

A chi gli chiedeva di spiegare cosa avesse ispirato la sua collezione per Knoll, Platner amava citare lo stile del periodo Luigi XV.

La collezione di nove pezzi, che oltre alla poltroncina e al poggiapiedi comprendeva una sedia e una chaise longue con relativo sgabello, ricevette nel 1966 il premio internazionale dell’American Institute of Architects, e continua a essere ancora oggi un elemento apprezzato del catalogo Knoll, tanto per la sua comodità quanto per le forme aggraziate e lo sfolgorante effetto Op Art.

A catalogo Knoll, prezzo all’incirca 5.000,00 euro.

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