Il servizio Pressed Glass di Aino Aalto

Nel 1932, l’azienda manifatturiera Pressed Glass 4644 di Karhula (che più tardi si fuse con la consorella Iittala) indisse un concorso per dare risonanza e progettare nuovi oggetti in vetro per uso domestico a prezzi accessibili.

Il design che si aggiudicò il primo premio è stato dimenticato, mentre quello che si piazzò al secondo posto, progettato da Aino Aalto, oggi è presente nelle collezioni di tutto il mondo, rivelandosi costantemente popolare nell’ambito delle furniture domestiche, fra le quali è guardato ancor oggi con un pizzico di affettuosa nostalgia.

In effetti, quel progetto anticipò la considerevole posizione internazionale che avrebbe raggiunto tra gli anni cinquanta e sessanta la designer di origini finlandesi.

Il successo di questo design, che alla Triennale di Milano del 1936, ottenne anche una medaglia d’oro, dipende dal modo con il quale Aino Aalto riuscì a dare una soluzione integrata e apparentemente semplice a una serie estremamente complessa di considerazioni pratiche ed estetiche.

Per mantenere basi e quindi accessibili i prezzi (soddisfacendo ad un tempo l’ambizione di Karhula di guadagnarsi un mercato più vasto e le preoccupazioni di ordine sociale della stessa Aalto) tutti i pezzi del servizio presentano una superficie interna liscia  e un esterno a nervature semplici che consentiva di produrlo facilmente a macchina con gli stampi utilizzando un vetro relativamente economico.

Al contempo, però, le forme base dei vari pezzi con le relative nervature concentriche per le loro linee dritte e le loro forme geometriche semplici, incontravano perfettamente l’estetica del Modernismo.

Le nervature ad anello rispondevano a funzioni decorative e strutturali: dal punto di vista decorativo, infatti, conferivano un aspetto statico e perfettamente bilanciato a ciascun pezzo, oltre ovviamente, a caratterizzarlo e a uniformarlo.

In linea con i modernisti, che si opponevano alla decorazione fine a se stessa, le nervature ad anello potevano essere giustificate anche sul piano strutturale, in quanto fornivano una maggiore presa nel caso dei bicchieri e più robustezza e solidità a tutti gli altri pezzi, così a renderli adatti all’uso quotidiano in famiglia, pur mantenendo basso il peso dei materiali utilizzati nella fase di fabbricazione.

Se si dovesse scegliere una sola parola con cui riassumere il senso di questo design, la parola sarebbe “economia”.

A catalogo Iittala, il prezzo dei bicchieri parte da 18 euro, i piatti da 13 euro.

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