Le sedie Daffodil e Jonquil di Erwine ed Estelle Laverne

Le sedie disegnate da Erwine ed Estelle Laverne alludono e rispondono a molte istanze del design della metà del XX secolo.

Una di queste, avvertita in modo particolare dai designer degli anni Cinquanta, era quella di cogliere nei prodotti un senso di crescita organica.

Proliferavano in quel periodo forme voluttuose, arrotondate, simili a boccioli, che apparivano in forte contrasto con l’estetica promossa dai designer dell’era delle macchine.

Una seconda preoccupazione riguardava i nuovi materiali, in special modo le sostanze moderne che permettevano di dematerializzare, quasi alla lettera, gli oggetti.

Il Gruppo Invisibile di mobili Laverne, risalente alla fine degli anni Cinquanta, costituisce una risposta a queste molteplici sollecitazioni.

Senza alcun dubbio, nella sua realizzazione Estelle Laverne mostra il suo debito verso Eero Saarinen, la cui sedia tulipano del 1955 era la prima sedia a bulbo con schienale stampata in un pezzo solo e appoggiata su un’esile base a piedistallo (di cui ho scritto qui).

I nomi delle sedie delle Laverne evocano anch’essi fiori, il narciso e la giunchiglia, e sono varinati di una stessa forma diverse solo nelle proporzioni dello schienale e della seduta.

Cosa alquanto importante, è che le sorelle Laverne introdussero il concetto di trasparenza, anticipando di circa un decennio il design pop.

La struttura completamente trasparente della sedia Jonquil, compreso il suo piedistallo, è una vera e propria avventura nello stampaggio della plastica, ancor più audace del design originale di Saarinen.

La sedia appare simultaneamente naturale, organica, futuristica e industriale. Estelle ed Envine, prima di fondare nel 1938 la Laverne Originals, avevano studiato pittura e il loro showroom sulla 57a strada a New York si era rivelato assolutamente rivoluzionario, poiché i mobili esposti erano esibiti come opere d’arte.

Accanto ad essi esposero poi tessuti, servizi da tavola e opere d’arte prodotte da altri designer e artisti, in un mix di belle arti e arti applicate che oggi apparirebbe del tutto normale, ma che negli anni Cinquanta sembrava in anticipo di decenni.

Malgrado le somiglianze superficiali con i mobili contemporanei prodotti da Knoll e Herman Miller, le Laverne, che producevano e vendevano in proprio i loro progetti, operavano a un livello di mercato certamente più esclusivo.

Le sedie non sono più in produzione.

RispondiAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.